giovedì 12 gennaio 2017

IL RISPETTO CHE SI DEVE ALLE REGOLE E AL LAVORO DI TUTTI INDISTINTAMENTE.


Sono passate quasi tre settimane,ma io non dimentico, anzi conservo una enorme amarezza,col tempo diventato disgusto, quando ci ripenso.

Questo fortunatamente è il luogo dove posso scrivere esattamente quello che penso affinché rimanga scritto,fissato a futura memoria. Si deve rispettare il lavoro che tutti indistintamente fanno con i loro cani,siano essi i primi o gli ultimi della classe.E' una distinzione che io fortunatamente non ho mai fatto perché tutti chi più chi meno lavorano con passione e tutti allo stesso modo meritano rispetto. Negli anni ho sempre combattuto contro quelle che ho ritenuto delle grosse ingiustizie o dei comportamenti non corretti.L'ho fatto sempre liberamente e mai influenzato da nessuno se non dal mio pensiero.Mi sono impegnato in prima persona in un progetto,ma ancor prima nell'idea che alla basa di quel progetto ci fossero le fondamenta di un ideale di amicizia e l'idea della fede rispetto al senso di appartenenza,principi che animano tutti i miei rapporti di amicizia nella vita. Ad un certo punto mi sono fatto da parte,forse quella carica e quel contesto non rispecchiavano esattamente il mio modo di essere,di pormi,di non filtrare il mio pensiero. Sia chiaro non rinnego nulla, anzi quell'esperienza è stata per me formativa, mi ha insegnato molto. Io ho un forte senso di appartenenza e mai lo rinnegherò. Ma a tutto c'è un limite, le regole ci dovrebbero essere e anche se non scritte ci sono e vanno rispettate,così si rispettano tutti coloro che escluso i pochi eletti,danno vita ad un club e ne consentono l'esistenza associandosi e affidando poi a chi si assume delle cariche il compito di tutelare la passione e l'impegno di tutti,belli e brutti che siano.
Adesso però basta così' non si può più andare avanti,si ammazza la passione di molti,quasi tutti.pensando di privilegiare solo alcuni, eleggendosi ancor peggio e sempre di più a dispensatorì di virtù cinofile finalizzate ad un'unico e sempre più fastidioso e bieco obbiettivo,schiacciando e mettendo in un'angolo chi osserva,obietta e con coraggio dissente e che per tutta risposta viene catalogato.messo in un'angolo come un'appestato. CON ME QUESTO GIOCHINO NON FUNZIONA,NON LO ACCETTO E LA MIA STORIA DECENNALE FORTUNATAMENTE PARLA PER ME.
Questa è l'ultima volta che accetterò di essere escluso arbitrariamente, dovranno essere delle regole certe a farlo,regole che auspico vengano scritte e pubblicate a chiare lettere.Queste regole mi auspico siano anche dure e restrittive,così almeno non sarà qualcuno a dirmi che devo stare a casa ma delle regole certe e applicate.A quelle non ci si può opporre,diventano un'obiettivo d'eccellenza equo per tutti,valore assoluto applicato e non arbitrariamente stabilito da qualcuno al tavolo di una trattoria. Penso possa bastare che dite??. F.to Mirko Galli.

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